Allenare la visualizzazione: il Functional Imagery Training per atleti con bassa capacità immaginativa
- Sergio Costa
- 29 set
- Tempo di lettura: 3 min
La visualizzazione mentale (imagery) è una delle tecniche più studiate e utilizzate in psicologia dello sport per migliorare la prestazione. Ma non tutti gli atleti hanno la stessa capacità di immaginare: alcuni, infatti, riportano difficoltà significative, fino ad arrivare a quadri di afantasia, cioè l’incapacità di generare immagini mentali vivide.
Tradizionalmente, si pensava che gli atleti con basse abilità immaginative non potessero beneficiare appieno dei programmi di imagery. Uno studio recente di Rhodes e colleghi (2024) ha invece dimostrato che queste abilità non solo possono essere sviluppate, ma che interventi mirati possono produrre miglioramenti duraturi e significativi.
Lo studio: come allenare chi “vede poco nella mente”
Gli autori hanno reclutato atleti con bassa capacità immaginativa, misurata tramite questionari specifici (ad esempio il Plymouth Sensory Imagery Questionnaire). Questi atleti sono stati coinvolti in un protocollo basato sul Functional Imagery Training (FIT), un approccio innovativo che integra:

Imagery multisensoriale: non solo immagini visive, ma anche suoni, sensazioni corporee, emozioni e persino odori;
Colloquio motivazionale: l’atleta viene guidato a collegare l’imagery ai propri obiettivi e valori personali;
Allenamento graduale: dalle immagini più semplici e familiari (es. suoni o ambienti quotidiani) fino a scene sportive complesse e specifiche.
Il FIT non si limita a “chiedere di immaginare”, ma allena progressivamente la vividezza e il controllo delle immagini mentali, adattandole al canale sensoriale più accessibile per ciascun atleta. Se sei interessato a qualche esercitazione sulla visualizzazione ti invito a leggere i miei lavori sulla "macchina fotografica" e il "telecomando".
I dati dello studio sono molto chiari:
Dopo il training, gli atleti hanno mostrato un aumento significativo della vividezza e del controllo delle immagini mentali;
I miglioramenti non erano solo soggettivi (autoriferiti nei questionari), ma anche oggettivi, in termini di qualità della prestazione sportiva;
Gli effetti si sono mantenuti nel tempo, dimostrando che l’imagery può essere considerata una vera e propria abilità allenabile, anche in chi parte con livelli molto bassi.
Implicazioni pratiche per lo sport
Questo studio porta tre messaggi fondamentali:
L’imagery è per tutti. Non è una capacità riservata a chi ha già immagini mentali vivide. Anche gli atleti “low imagers” possono imparare e trarne benefici;
Personalizzazione è la chiave. Il FIT dimostra che partire dal canale sensoriale più sviluppato (es. suono, sensazione corporea) rende la visualizzazione più accessibile e gradualmente più efficace;
Imagery come allenamento cerebrale. Così come la forza o la resistenza si allenano, anche la capacità immaginativa può crescere con pratica costante e guidata.
L’articolo di Rhodes et al. (2024) amplia in modo significativo la prospettiva sull’imagery nello sport. La visualizzazione non è più vista come un dono naturale, ma come un’abilità che può essere allenata, sviluppata e resa funzionale anche negli atleti con maggiori difficoltà.
Il messaggio per allenatori e psicologi dello sport è chiaro: non escludere gli atleti che faticano a immaginare, ma aiutarli con protocolli mirati come il FIT. Con il giusto percorso, l’imagery può diventare uno strumento potente di crescita, motivazione e miglioramento della prestazione per tutti.
Bibliografia
Rhodes, J., Nedza, K., May, J., & Clements, L. (2024).Imagery training for athletes with low imagery abilities. Journal of Applied Sport Psychology, 36(5), 831–844.
Guillot, A., & Collet, C. (2008).Construction of the motor imagery integrative model in sport: A review and theoretical investigation. International Review of Sport and Exercise Psychology, 1(1), 31–44.
Simonsmeier, B. A., Andronie, M., Buecker, S., & Frank, C. (2021).Imagery interventions in sport: A meta-analysis. Psychology of Sport and Exercise, 55, 101948.
Morris, T., Spittle, M., & Watt, A. P. (2005).Imagery in Sport. Champaign, IL: Human Kinetics.




