Vi capita spesso di discutere all'interno del vostro nucleo familiare? Spesso avete litigi su questioni "futili" che riguardo lo sport?
Per comprendere al meglio questa situazione, intanto iniziamo con identificare quali sono le componenti di un litigio. Una discussione ha sempre un contesto, infatti, è proprio di quello che si discute. Poi è importante comprendere come vi sentite riguardo al contesto e provare a condividere le vostre sensazioni. Il passo successivo è capire come si sente l'altro riguardo al contesto e prendere in considerazione anche i suoi sentimenti. Se si tralasciano quest’ultimi, entrambe le parti si scaldano sempre di più, come se giocassero a tennis con il conflitto, "lanciandosi ragioni al di sopra della rete", e trovandone sempre di nuove con cui colpire l'altra persona e fare punto. Se questo è lo stile della discussione, lo scopo del conflitto non è più trovare una soluzione, bensì accumulare punti e vincere. Infatti, la fase conclusiva dovrebbe essere il processo, ossia cosa fate per risolvere il problema?
Scoprire le differenze ed elaborarle vuol dire comprenderle, essere gentili, accettare di venire a compromessi, e non vincere la discussione. Tuttavia, essere gentili non significa non condividere i vostri sentimenti quando siete arrabbiati, ma semmai significa spiegare come vi sentite e perché, ma senza incolpare e tantomeno offendere l'altro. Tali differenze devono essere rispettate invece di suscitare discussioni su chi vive l'esperienza giusta o sui diversi ruoli all’interno della famiglia.
Un altro metodo per gestire la differenza e il conflitto è quello di cambiare discorso, cioè invece di parlare di ciò che infastidisce voi o qualcun altro, si cambia argomento. Questo comportamento può anche andar bene se si tratta di rinviare la discussione a un momento più adatto, ma non lo è se finalizzato a evitarla completamente. Quando si evita ogni genere di conflitto, alla lunga si finisce per evitare anche l'intimità, e così troppi argomenti diventano tabù, sentendosi e facendo sentire sempre più soli e incompresi.
Un terzo stile di discussione è quello di fare la vittima, anche se spesso, più che far sentire tutti colpevoli, si finisce per covare risentimento e incolpare gli altri, trasformandosi così in persecutore, e riprendendo la partita emotiva di tennis. Quando una persona resta senza motivazioni e viene giudicata “perdente” in questo conflitto, non può certo nutrire affetto o benevolenza per l'avversario no?
Ma allora qual è il modo ideale per discutere?
Ovviamente non c’è un modo che funziona sempre e comunque, ossia che vi garantisca di ottenere quello che vorreste. Ma per capirsi sul serio non serve ricorrere alla manipolazione: si tratta invece di instaurare buone relazioni. Così facendo aiuterete anche i vostri figli a sentirsi più sicuri, limitando i risentimenti e favorendo la comprensione. Avendo avuto questo esempio, infatti, ci sono più probabilità che adottino a loro volta questo stile di discussione “emotivamente intelligente”.
Per concludere, ecco un esercizio per smontare una discussione, con una lista riassuntiva di cose da ricordare prima di parlare:
Riconoscete i vostri sentimenti e considerate quelli dell’altra persona. Questo significa non presumere che avete ragione mentre l'altra è in torto, o che siete intelligenti mentre l'altra persona è stupida. Niente logora una relazione o una famiglia più di chi, al suo interno, vuole aver sempre ragione. Invece di ragionare in termini di giusto e sbagliato provate a pensare come si sente ciascuno di voi;
Definite voi stessi e non l'altro. Parlate in prima persona e non in seconda;
Non reagite, riflettete. Non sto dicendo che è sempre necessario riflettere prima di reagire, altrimenti andrebbe persa ogni spontaneità, ma se vi sentite infastiditi o arrabbiati provate a fermarvi e a capire il perché;
Accettate la vostra vulnerabilità, invece di temerla. E' solo quando siamo disponibili nei confronti di noi stessi che possiamo avere relazioni intime;
Non date per scontata l'intenzione dell'altro. Confrontatevi senza preconcetti e senza proiettare il vostro modo di essere, provate a mettervi nei panni dell'altro e se scoprite di avere torto, ammettetelo.
A chiunque fa bene ricevere attenzione, comprensione ed empatia, ma per farlo dobbiamo averlo ricevuto. Fate in modo che sia una priorità nella vostra famiglia sportiva, così da essere da esempio e diventare un ottimo ambiente dove crescere un figlio.
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