Come riconoscere il burnout nello sport ?
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Come riconoscere il burnout nello sport ?

Con l’arrivo dell’estate, sempre più spesso molte persone percepiscono di non essere più in grado di tenere il ritmo, di sentirsi affaticate e “bruciate” dal proprio lavoro. Questo fenomeno, denominato Burnout, indica quindi una particolare condizione di stress, che l’individuo vive nel proprio contesto (lavorativo e/o sportivo), quando vi è uno squilibrio tra le richieste dell’ambiente e le risorse di cui il soggetto dispone, portandolo ad “uno stato di esaurimento vitale”.


Nel contesto sportivo, il Burnout, può coinvolgere sia gli allenatori che gli atleti, ed è rappresentato da uno stato mentale persistente e negativo caratterizzato da (Schaufeli & Taris, 2005):

  • Esaurimento fisico e psicologico (associato a lavori, allenamenti e competizioni troppo intense);

  • Riduzione del senso di realizzazione (in termini di incapacità di raggiungere i propri obiettivi o di soddisfare le proprie aspettative);

  • Riduzione della performance e svalutazione (perdita di interesse nei confronti dello sport).

Negli atleti, non bisogna tuttavia confondere il burnout con l’overtraining, cioè quando il giocatore si sovraccarica eccessivamente di allenamento, soprattutto fisico, senza poi sottoporsi ad un adeguato e sufficiente riposo (Gould e Dieffenbach, 2002).


Quali sono i sintomi e a quali sfere si associa (Schaufeli e Buunk, 2003) ?

  • Affettiva: umore depresso, bassa stima di sé, ostilità, apatia;

  • Cognitiva: senso di impotenza, riduzione di attenzione e memoria, risentimento, irritabilità;

  • Fisica: senso di stanchezza, fatica e predisposizione agli infortuni;

  • Comportamentale: assenteismo, isolamento, prestazioni ridotte;

  • Motivazionale: delusione, mancanza di entusiasmo e voglia.

Gli atleti sono quindi normalmente sottoposti a stress elevati, dovuti a gare, competizioni, allenamenti, valutazioni e giudizi continui, pertanto l’identificazione di questi segnali di allerta potrebbero prevenire o ridurre l’incidenza del burnout.


Quali sono i fattori determinanti (Goodger, Lavallee, Gorely e Harwood, 2007)?

  • Allenatore, genitori e squadra: è fondamentale il rapporto che l’atleta ha con le persone più importanti che ruotano intorno alla sua vita sportiva, senza percepire eccessiva pressione;

  • Motivazione: gli atleti che hanno un’alta motivazione al risultato sono maggiormente a rischio, dato che queste tipologie di giocatori percepiscono molto più stress a seguito di una sconfitta o di una performance negativa;

  • Allenamento: la mancanza di divertimento così come l’assenza di stimoli ed obiettivi possono essere una delle cause primarie di burnout. L’allenamento, inoltre, deve essere gradualmente più intenso, per aumentare le potenzialità del soggetto ed essere seguito da un adeguato recupero;

  • Brevità della carriera: la carriera di uno sportivo, spesso, è infatti più breve rispetto a molte altre occupazioni pertanto è necessario raggiungere livelli alti nel più breve tempo possibile;

  • Caratteristiche di personalità: come ad esempio il perfezionismo, caratterizzato dal perseguimento compulsivo di standard eccessivamente elevati e dalla tendenza ad impegnarsi notevolmente per perseguire buoni risultati, i quali, se non vengono raggiunti in modo sperato, tendono a diventare fonte di disagio eccessivo.


Quali potrebbero essere delle strategie utili per prevenire il burnout (Gould et al., 1996, Goodger, Lavallee, Gorely and Harwood, 2009)?

Come si misura il livello di burn out?


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Concludendo, l’ atleta che vive l’esperienza del Burnout, si trova ad affrontare un forte carico di stress, unito alla sensazione di fallimento, negativismo o indifferenza, i quali se non adeguatamente valutati, compresi ed affrontati, possono portarlo all’abbandono della propria attività sportiva (Drop-out).


Se invece ti interessano altri articoli sulla preparazione mentale potrai trovare nella mia sezione articoli su le convinzioni di efficacia personale, su quando è utile iniziare un percorso di allenamento mentale, sull'allenamento percettivo-cognitivo, sul livello ottimale di prestazione, e molto altro.


BIBLIOGRAFIA

Goodger, K. I., Lavallee, D. E., Gorely, P. J., & Harwood, C. G. (2007). Burnout in sport: A systematic review. The Sport Psychologist, 21, 127–151.

Gould, D., Tuffey, S., Udry, E., & Loehr, J. (1996). Burnout in competitive junior tennis players: II. Qualitative analysis. The Sport Psychologist, 10, 341–366.

Gould, D., & Dieffenbach, K. (2002). Overtaining, underrecovery, and burnout in sport. In M. Kellman (Ed.), Enhancing recovery: Preventing underperformance in athletes (pp. 25–35). Champaign IL: Human Kinetics.

Schaufeli, W. B., & Buunk, B. P. (2003). Burnout: An overview of 25 years of research and theorizing. In M. J. Schabracq, J. A. M. Winnubst, & C. L. Cooper (Eds.), The handbook of work and health psychology (2nd ed., pp. 383–425). London: John Wiley and Sons.

Schaufeli, W. B., & Taris, T. W. (2005). Commentary: The conceptualisation and measurement of burnout: Common ground and worlds apart. Work & Stress, 19, 256–262.

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