Un "semplice" esempio di allenamento percettivo-cognitivo
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Un "semplice" esempio di allenamento percettivo-cognitivo

La maggior parte dei ricercatori, per allenare l’abilità percettivo-cognitiva, in particolar modo il processo decisionale e l’anticipazione visiva, ha utilizzato come compiti rappresentativi video di situazioni sportive (vedi figura di Broadbent et al., 2014), girati dal punto di vista di un atleta e proiettati a grandezza naturale.

Tali attività dovrebbero consentire ai giocatori di ricercare informazioni chiave nell'ambiente video, di integrare queste informazioni con le conoscenze esistenti e di compiere un'azione appropriata, in condizioni standardizzate e ripetibili come quelle di laboratorio (Ericsson, 2003; Pinder, Davids, Renshaw e Araujo, 2011).

Queste esercitazioni sono spesso abbinate ai due paradigmi di occlusione:

  1. temporale, dove video o immagini vengono interrotti in tempi diversi rispetto ad un momento topico dell’azione di gioco (Farrow, Abernethy e Jackson, 2005);

  2. spaziale, in cui sono rimosse aree particolari o fonti di informazioni importanti dell'avversario, come ad esempio la pallina da tennis o un braccio (Williams e Davids, 1998).


Williams e Burwitz (1993) hanno usato il paradigma di occlusione temporale per esaminare l’ anticipazione dei calci di rigore, dove i portieri esperti sono stati più bravi ad anticipare nelle condizioni occluse prima del contatto piede-palla. Sulla base dei risultati e delle risposte a un questionario sui segnali cinematici utilizzati, i ricercatori hanno quindi sviluppato una strategia e una serie di video per allenare i portieri a parare i calci di rigore.

Ad esempio, per prevedere l’ altezza del tiro, ai giocatori è stato suggerito di guardare la posizione del tronco prima del contatto piede-palla e poi solo successivamente di indirizzare la propria attenzione verso la parte iniziale del volo della palla.


Ma come si comportano gli esperti ???


Gran parte della ricerca condotta sull'abilità cognitivo-percettiva, infatti, si è basata sulle prestazioni degli esperti (Ericsson e Smith, 1991), creando addirittura un modello di 3 fasi per l’ analisi empirica della competenza:

  1. Nella prima fase, vengono svolte le attività specifiche dei giocatori all'interno di un contesto standardizzato e riproducibile, ma rappresentativo di compiti realistici (Ericsson e Ward, 2007);

  2. La seconda fase consiste nell'identificare i meccanismi di tali prestazioni superiori, ad esempio registrando il movimento oculare oppure l’ analisi verbale delle scelte (Williams e Ericsson, 2005);

  3. La terza fase esamina come tali meccanismi vengono acquisiti e gli effetti che hanno sulla prestazione (Ericsson, 2003).


Nei prossimi articoli cercherò quindi di concentrarmi su tre aree che Broadbent e colleghi hanno individuato come fondamentali per promuovere l'addestramento percettivo-cognitivo, vale a dire, l’ accoppiamento percezione-azione, la struttura e la tipologia degli allenamenti, e le informazioni contestuali, con un approfondimento sul trasferimento dall'allenamento alla gara.

Altri ricercatori, infatti, hanno avuto successo nel migliorare il processo di decisione e di anticipazione usando tecniche di occlusione insieme ad altri metodi didattici durante l'allenamento, utili non soltanto nel migliorare il processo visivo (Smeeton et al., 2005).


BIBLIOGRAFIA

Broadbent, D. P., Causer, J., Williams, A. M., & Ford, P. R. (2014). Perceptual-cognitive skill training and its transfer to expert performance in the field: Future research directions. European Journal of Sport Science, 15, 322–331.

Ericsson, K. A. (2003). Development of elite performance and deliberate practice: An update from the perspective of expert performance approach. In J. L. Starkes & K. A. Ericsson (Eds.), Expert performance in sports: Advances in research on sport expertise (pp. 49–84). Champaign, IL: Human Kinetics.

Ericsson, K. A., & Smith, J. (1991). Prospects and limits of the empirical study of expertise: An introduction. In K. A. Ericsson & J. Smith (Eds.), Toward a general theory of expertise: Prospects and limits (pp. 1–38). New York, NY: Cambridge University Press.

Ericsson, K. A., & Ward, P. (2007). Capturing the naturally occurring superior performance of experts in the laboratory: Toward a science of expert and exceptional performance. Current Directions in Psychological Science, 16, 346–350.

Farrow, D., Abernethy, B., & Jackson, R. C. (2005). Probing expert anticipation with the temporal occlusion paradigm: Experimental investigations of some methodological issues. Motor Control, 9, 330–349.

Pinder, R. A., Davids, K., Renshaw, I., & Araujo, D. (2011). Representative learning design and functionality of research and practice in sport. Journal of Sport & Exercise Psychology, 33, 146–155.

Smeeton, N. J., Williams, A. M., Hodges, N. J., & Ward, P. (2005). The relative effectiveness of various instructional approaches in developing anticipation skill. Journal of Experimental Psychology: Applied, 11, 98–110.

Williams, A. M., & Burwitz, L. (1993). Advance cue utilization in soccer. In T. Reilly, J. Clarys & A. Stibbe (Eds.), Science and Football II (pp. 239–243). London: E & FN Spon.

Williams, A. M., & Davids, K. (1998). Visual search strategy, selective attention, and expertise in soccer. Research Quarterly for Exercise and Sport, 69, 111–128.

Williams, A. M., & Ericsson, K. A. (2005). Perceptual-cognitive expertise in sport: Some considerations when applying the expert performance approach. Human Movement Science, 24, 283–307.

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