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Sergio Costa

Il tennista Andy Murray ci spiega l'importanza degli obiettivi, anche in campo



Un recente articolo di Tennis World Italia ha trattato un argomento molto importante per la Psicologia dello sport, il GOAL SETTING, o definizione degli obiettivi, sul quale voglio fare una breve considerazione.

A distanza di quasi 20 giorni dalla vittoria nel centrale di Wimbledon, infatti, Andy Murray ha rivelato il contenuto dei bigliettini che ha spesso letto ai cambi campo durante le proprie partite.

Molti ricorderanno i "suggerimenti" scritti da mamma Judy quando gli faceva da coach oppure i fogliettini che Murray guardava in campo quando era seguito da uno psicologo sportivo (vedi foto). Il tennista scozzese ha detto che a Wimbledon vi aveva appuntato aspetti importanti del piano di gioco che avrebbe seguito di volta in volta, per concentrarvisi meglio durante il match e per richiamare alla mente le sue qualità: "Sono cose semplici, ricordo a me stesso cosa fare durante le partite. A volte, quando sei nel cuore del tie-break del secondo set di una finale Slam, è facile dimenticare quello che hai pianificato".

Ne volete un esempio?

“Assicurati di muovere i piedi quando sei nervoso".

Questo perchè le persone, quando sono nervose, hanno la tendenza a non muoversi, a non usare le gambe, cosa invece fondamentale per allontanare la tensione e caricarsi di energia positiva.

Poi aggiunge: "Ci scrivo anche alcune note tattiche sulla partita. A volte mi basta guardare ciò che ho scritto. Lo trovo molto utile".

Prefiggersi delle mete, infatti, non è un concetto nuovo per atleti e maestri, ma a volte capita che essi non sappiano come fissare e formulare degli obiettivi: ci possiamo trovare di fronte ad obiettivi vaghi, discordanti, non stimolanti, male indirizzati, oppure troppo ambiziosi e quindi irraggiungibili.


Comprendere bene che cosa si vuole ottenere, in quanto tempo e con quale strategia accresce notevolmente le possibilità di avere successo, di gestire le proprie ansie e difficoltà, e permette alla persona di avere un quadro ben preciso del proprio obiettivo e di come poterlo raggiungere.

Ci si può quindi avvalere dell’uso di un “diario di bordo” , di una scheda o, come fa Murray, di fogliettini, non solo per ricordarsi gli obiettivi ma soprattutto per monitorare e valutare i propri progressi, così allenarsi al meglio.

Il Goal Setting è uno dei punti chiave della preparazione mentale in ambito sportivo e deve essere pianificato, insieme al proprio coach e psicologo, e preteso dall'atleta.

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