Dove sarà la Psicologia dello Sport e dell'Esercizio nel 2050 ?
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Dove sarà la Psicologia dello Sport e dell'Esercizio nel 2050 ?


Entro la metà del 21esimo secolo la robotica riuscirà a creare una squadra di calcio composta interamente da robot in grado di battere, seguendo le regole ufficiali della FIFA, la squadra di calcio più forte al mondo ?

Prendendo spunto da questa riflessione Markus Raab, affermato psicologo dello sport tedesco, approfondisce nel suo articolo ("Sport and exercise psychology in 2050") la relazione tra sport, scienza e società e ha inoltre chiesto ai presidenti attuali delle diverse associazioni mondiali (AASP, APA Division 47, BASES Division of Psychology, FEPSAC, ISSP e CPA) dove sarà la psicologia dello sport e dell’esercizio fisico nel 2050.

Angus Mugford (AASP) prevede, ad esempio, che la scienza ci permetterà di personalizzare le strategie di recupero fino all'interno del nostro DNA, mentre per Anne-Marie Elbe (FEPSAC) il focus si sposterà sull’esercizio fisico concentrandosi più sugli anziani e sul problema dell’obesità piuttosto che sugli atleti. Grazie anche all’utilizzo delle nuove tecnologie e all’interdisciplinarità sempre maggiore della ricerca si lavorerà per il benessere dell’essere umano. È dello stesso avviso Vincent Granitos (APA, Divisione 47), il quale prevede che nel 2050 ci sarà una migliore partnership tra medici e psicologi dello sport, con gli studenti sempre più sul campo e la possibilità di trovare nuove e alternative strade per l’applicazione. Cris Harwood (BASES Division of Psychology), invece, crede, o meglio si auspica dico io, che ci sarà una regolamentazione della professione che garantirà una formazione e una supervisione di alta qualità, chiudendo la strada ai mental coach e agli pseudo psicologi che lavorano in questo mondo. Anche Pier-Eric Chamberland (CAP) spera nel miglioramento dell'istruzione e dei tirocini, e che si possa creare un database mondiale per ogni sport e da cui poter attingere per diventare fonte d’ispirazione e progresso. Infine, Gangyan Si (ISSP) fornisce un piacevole visione di come la psicologia dello sport dovrà unire le diversità culturali invece che evidenziarle, scoprendo le somiglianze delle persone con differenti background culturali e sociali.

Per concludere, l’autore ha posto la domanda conscio che queste previsioni potrebbero concretamente influenzare la psicologia dello sport negl’anni a venire, anche se sarà la mia generazione e quelle future a dover lottare per avere un futuro migliore. Raab ha inoltre scommesso che nel 2050 riusciremo ad allenare psicologicamente la squadra di calcio per battere il team dei robots.

Siete pronti ad accettare questa sfida ?

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