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Sergio Costa

Impara ad amare la battaglia


Vento, avversari che rubano le palle, caldo, inizio in ritardo, campi pessimi, illuminazioni scarse, oppure colpo sbagliati, stanchezza, tensione muscolare, la partita altro non è che una serie di problemi, che, se non si è in grado di gestire, possono creare grandi difficoltà, psicologiche e prestazionali.

Vi sono 4 tipi di risposte emotive che esemplificano il modo con cui si reagisce ai problemi durante il gioco (Jim Loehr):

  1. la risposta “tanking”, in cui l'atleta evita lo sforzo e l'impegno, psicologicamente prende le distanze dall'attività, dicendo ad esempio: “Oggi non ero in vena” oppure “Non ho dato il massimo oggi”. Questo modo di pensare permette all'atleta di avere una scappatoia, ovvero che si è perso perchè non si è dato il 100%, e non perchè l'avversario era migliore di noi in quel momento, sperimentando meno sofferenza e attacchi alla propria autostima;

  2. la risposta “temper”, in cui il giocatore spiega la scarsa prestazione, e di conseguenza la sconfitta, e la attribuisce ha una scarsa gestione emotiva: “Ho perso perchè mi sono arrabbiato troppo”, e così facendo non affronta il reale problema. Il temperamento e l'ira vengono quindi spesso usati per comunicare all'avversario e agli spettatori, ma soprattutto a se stesso, che non si è così incapaci, ma che quello è solo un brutto giorno;

  3. la risposta “choking”, che dimostra che l'atleta tiene in maniera eccessiva alla partita, provando un senso di soffocamento, non riuscendo a controllare costruttivamente crisi e pressioni, ma che se sarà in grado di gestire, con le tecniche di mental traning (per esempio respirazione, visualizzazione e rilassamento), potrà sfruttare a suo vantaggio questa sua grande voglia;

  4. la risposta “challenge”, dove il giocatore trova ogni cosa sfidante e riesce a investire in energia e carica positiva le emozioni che prova nonostante la situazione diventi sempre più difficile, venendo stimolato a lottare e a trovare diverse soluzioni per risolvere i problemi.

Molto spesso queste risposte emotive si intrecciano, ma non si aumenterà e migliorerà mai il proprio potenziale competitivo finchè si avranno le prime risposte e non verranno definitivamente eliminate.

Come puoi aiutarti quindi ?

Comincia a filmare i tuoi incontri, lo shock di vedere come sei nei momenti negativi può avere un grande effetto positivo, e inoltre in questo modo saprai su cosa andare a lavorare. Se gli errori, le chiamate sbagliate o la "sfortuna" cominciano ad innescare un senso di rabbia o a farti mollare la presa, continua a proiettare un immagine forte, determinata e calma.

Crea possibili strategie e frasi per gestire tali situazioni (self talk), aiutati anche con la la respirazione e la visualizzazione, vedendoti come una persona combattiva che vuole a tutti i costi raggiungere i propri obiettivi.

Troppo difficile da allenare ?

Fai si che questo sia l'obiettivo più importante del tuo allenamento, definisci in modo accurato i tuoi obiettivi, fatti aiutare aiutare da un espero, fatti affiancare da uno psicologo sportivo !!

Sei interessato a saperne di più sugli aspetti mentali ? Vai nella sezione specifica e leggi altri articoli sul tema ----> https://www.sergiocostapsicologosport.com/articoli-psicologia-sport/categories/allenamento-mentale


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